L'Assessore all'Urbanistica presenta il “Manifesto” del Piano Strategico della Città Metropolitana.
Un processo pensato in quattro fasi, la prima, iniziata giusto stamattina, per dare l'avvio alle consultazioni territoriali e alla partecipazione, necessaria per la condivisione del documento.
Uno step in cui si farà il punto sulle relazioni esistenti tra le Istituzioni e tra queste e la socità civile, al fine di rielaborarne il quadro nell'ottica metropolitana.
Successivamente dovrebbe entrare in azione il Forum della città metropolitana, con l'aggiunta di un portale internet quale luogo di azione virtuale: uno “strumento di comunicazione” delle scelte del piano.
In cui sostanzialmente, fissare le regole, i temi di discussione e i tempi di adesione dei Comuni al Pscm. Un periodo utile per analizzare i punti di forza e di debolezza del territorio (analisi swot) e fissare le regole del piano e individuare gli attori coinvolti.
La terza fase, invece, sarà quella del progetto strategico, di cui il Forum fisserà gli obiettibi e le azioni, nell'ottica della fattibilità economico finanziaria.
Quarto ed ultimo momento l'approvazione del Piano strategico (già progettato all'interno del Forum) e recezione dello stesso da parte delle istituzioni e delle componenti sociali.
Allo stato dell'arte, se non altro, del Piano che verrà sono state delineate quattro macroaree sulle quali agire, in sinergia con i comuni del territorio: ambienti, sistemi culturali e identità; dinamiche insediative, territorio e mobilità,; sistemi produttivi, innovazione e sviluppo locale; qualità della vità equità sociale e occupazione. Un'ultima macro area “governance territorale e assetto strategico”, invece, acquisterà funzione ordinatrice rispetto alle precedenti.
L'obiettivo? Quello di essere pronti per la nuova programmazione dei fondi strutturali 2014 - 2020 che chiedono regole precise e strumenti operativi efficaci prima delle distribuzione delle risorse.
“Parte oggi una cabina di regia per informare i cittadini e le amministrazioni comunali al fine di sensibilizzarli verso il nuovo strumento di pianificazione stategica metropolitana e agire insieme per lo sviluppo del territorio” - ha dichiarato in apertura di lavori Giuseppe Raffa.
Per il Dirigente regionale all'urbanistica Putortì: “Esiste l'esigenza di trovare degli elementi di condivisione, più che di conflitto, tra gli enti territoriali, e la partecipazione non può che avvertirsi su due livelli, uno forte rappresentanto dalla costitudenda area metropolitana, uno più basso a livello dei Comuni”.
Se all'architetto Giuffrida va il compito di presentare il Manifesto, al dirigente Foti di spiegare come all'interno del Piano “conti più il modo con cui si realizzano i progetti, che non cosa si fa”.
Occhi puntati quindi: “sul metodo di condivisione delle scelte e sulle reali risorse da attivare per lo sviluppo”.
I rappresentanti degli ordini professionali Cirianni (Ingegneri) e Malara (Architetti) hanno, invece, puntato l'attenzione sull'indirizzo politico del Piano, il primo, sul salto di qualità della politica, per un progetto di Piano intelligente, il secondo.
Per la società civile, invece, presente Paolo Romeo di Cittadinanza attiva, che riunisce alcune dell associazioni del territorio reggino. “Se si vuole creare una coscienza metropolitana - ha affermato - non si può non pensare a quest'area in prospettiva globale. Solo in questi termini si potranno superare le difficoltà”.
Università e istruzione presenti, infine, con Massilimiliano Ferrara, pro rettore alla comunicazione per la Mediterranea e Angela Palazzolo, dirigente scolastico del “Volta”, a ribadire il sostegno del mondo della formazione nelle iniziative per la crescita della città.