"Cardiochirurgia di Reggio, è inopportuno affidarla alla gestione privata", il presidente Raffa perplesso sulla strategia della Regione Calabria
I cittadini, sempre più costretti a stringere la cinghia, giustamente, si chiedono se quella della privatizzazione sia la scelta ottimale e se prima del bando per l’affidamento del reparto di cardiochirurgia dei ‘Riuniti’ siano state prese in esame altre possibilità. Ad esempio, come si sostiene da più parti ( sia a Messina che a Reggio), l’interessamento dei vertici dell’Azienda ospedaliera ‘Papardo – Piemonte’, in particolare dell’Unità Operativa complessa di cardiochirurgia ( diretta dal dott. Patanè) ad ottenere l’affidamento per la conduzione dell’omologo reparto di Reggio. Percorrendo questa strada, la Cardiochirurgia reggina avrebbe la possibilità di affidarsi a specialisti di grande esperienza, riducendo al minimo i costi di gestione e non appesantire, in tal senso, i già asfittici bilanci del settore della sanità calabrese.
Inoltre, sarebbe questo un esempio concreto per riempire di contenuti una volontà politica, quella dell’area integrata dello Stretto, più volte sbandierata e mai realizzata.
Se quest’accordo, com’è auspicabile, dovesse concretizzarsi, si aprirebbero nuovi e più interessanti scenari, ad esempio la possibile creazione di un centro trapianti di cuore attualmente assente in Calabria, atteso che il Direttore del dipartimento Peloritano dispone delle autorizzazioni ministeriali per effettuare questo tipo di interventi.
Ritengo, pertanto, che la realizzazione di un Dipartimento cardiochirurgico interaziendale consentirebbe di utilizzare al meglio le potenzialità di entrambe le strutture ospedaliere: una gestione, questa, tra due realtà geograficamente limitrofe che garantirebbe l’erogazione di un servizio di altissima qualità e professionalità e, nel contempo, l’ottimizzazione dei costi di gestione.
Dr Giuseppe Raffa
Presidente della Provincia di Reggio Calabria