L’incompleta metropolitana di superficie viola il diritto alla mobilità
Commenta così il vicepresidente della Provincia, Giovanni Verduci, la prossima inaugurazione della stazione ferroviaria di Pentimele a Reggio Calabria.
“Il 15 giugno 2009 – ricorda Verduci - presso la Provincia ha avuto luogo la Conferenza di Servizi con la presentazione del progetto definitivo per la realizzazione di sei nuove fermate sulla linea Metaponto – Reggio Calabria. In particolare, nel tratto Melito Porto Salvo- Reggio, erano previste le fermate di Annà di Melito di Porto Salvo, Sant’Elia di Lazzaro, Bocale II di Reggio Calabria, San Leo di Reggio Calabria, Aeroporto. Sulla tratta Reggio Calabria – Villa S. Giovanni, prevista la fermata Pentimele.
Successivamente fu richiesta e suggerita anche la fermata-sosta di Riace di Motta San Giovanni, considerandola opportuna e funzionale alla potenzialità turistica di quel tratto di costa. Realizzata quella di Annà e quella in prossimità dell’Aeroporto, sono in fase di conclusione i lavori per la stazione di Pentimele.
Ovviamente – evidenzia il vicepresidente - non posso che essere contento per la prossima inaugurazione della fermata di Pentimele che arricchirà una vasta area, importante sia per la presenza di impianti sportivi e parchi, sia per la presenza di uffici pubblici e privati che sono rilevanti per numero di dipendenti che vi lavorano e di utenti che, quotidianamente, accolgono.
Tuttavia, non posso nascondere la mia contrarietà al fatto che il progetto, ancora oggi, non sia stato realizzato nella sua totalità. Le fermate di Lazzaro, Bocale e San Leo appaio fondamentali per la crescita della Città Metropolitana che, soprattutto in un periodo di totale violazione del diritto alla mobilità dei cittadini, dovrebbe pretendere una reale alternativa al trasporto su gomma lungo il litorale reggino, contribuendo così a diminuire la pericolosità di quella che viene definita “la strada delle morte”.
La mancata realizzazione delle tre fermate sembrerebbe dovuta all’assenza di fondi, al mancato stanziamento da parte della Regione Calabria.
La situazione appare paradossale se si considera che, relativamente alle aree di Lazzaro e Bocale, le opere primarie necessarie alle fermate sono state già realizzate in occasione dei lavori per il raddoppio ferroviario. In quella occasione, infatti, da parte di tutte le Amministrazioni comunali ci fu la massima collaborazione. Nonostante i disagi causati, convinti dell’opportunità di accelerare i lavori assicurando così di rispettare i termini previsti, i sindaci dell’intera fascia ionica acconsentirono alla totale interruzione della tratta, che comportò l’utilizzo di pullman-navetta in sostituzione dei treni. L’accordo prevedeva che le economie, quasi otto milioni di euro, sarebbero state poi utilizzate per la realizzazione delle fermate. Purtroppo non fu così, gli amministratori comunali rispettarono l’impegno assunto mentre chi di dovere, superata l’emergenza, scomparve abbandonando il territorio.
Oggi, nonostante siano passati già parecchi anni, di metropolitana si parla solo negli spot propagandistici, nei seminari, nei numerosi incontri che danno per scontato che ci siano le fermate, i treni, i passeggeri. Se si esclude un breve periodo di tempo, peraltro con un servizio garantito solo da treni obsoleti che sono stati poi eliminati ma non rimpiazzati, la metropolitana non è mai entrata a pieno regime.
Nei prossimi giorni – conclude quindi Verduci - dopo aver coinvolto la Giunta e il Consiglio provinciale, chiederò un incontro al Presidente della Regione Mario Oliverio affinché, dopo aver fatto il punto sulla questione, attraverso anche una compartecipazione economica, mediante fondi comunitari, da parte della Provincia e dei due Comuni interessati, si possa trovare una soluzione per il bene dell’intera comunità reggina, consentendo la realizzazione delle fermate già previste nel progetto iniziale”.
Reggio Calabria, 13 gennaio 2016
f.l.